
Bollettino del Centro Media Palestinese Europeo Epal, numero 2307, data: domenica 28 dicembre 2025
Bollettino del Centro Media Palestinese Europeo Epal, numero 2307, data: domenica 28 dicembre 2025
1. 29 martiri in 48 ore portano il bilancio del genocidio a Gaza a 71.266**
Il Ministero della Salute nella Striscia di Gaza ha riferito dell’arrivo di 29 martiri palestinesi negli ospedali del territorio nelle ultime 48 ore, tra cui 25 i cui corpi sono stati recuperati da sotto le macerie, oltre a 8 feriti.
Il ministero ha chiarito che il bilancio complessivo dei martiri e dei feriti dall’inizio della guerra di genocidio condotta dall’occupazione israeliana contro la Striscia di Gaza il 7 ottobre 2023 è salito a 71.266 martiri e 171.219 feriti.
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**2. Appelli internazionali per la liberazione del medico Hossam Abu Safiya e del personale sanitario di Gaza**
Attivisti e organizzazioni per i diritti umani hanno rinnovato le richieste di rilascio di decine di operatori sanitari che restano detenuti dalle forze di occupazione israeliane.
Questi appelli arrivano alla vigilia del primo anniversario del rapimento del dottor Hossam Abu Safiya da parte dell’esercito di occupazione dall’ospedale Kamal Adwan, che dirigeva nel nord della Striscia di Gaza.
L’organizzazione “Code Pink” ha dichiarato: “Non dimenticheremo il dottor Abu Safiya, né più di 360 operatori sanitari rapiti da Israele da Gaza dall’ottobre 2023”.
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**3. Escalation senza precedenti delle violenze contro i prigionieri e le prigioniere nelle carceri dell’occupazione**
L’Autorità per gli Affari dei Prigionieri e degli Ex Detenuti e il Club dei Prigionieri Palestinesi hanno avvertito di una pericolosa escalation nelle operazioni di repressione sistematica attuate dall’amministrazione delle carceri dell’occupazione israeliana contro i prigionieri, comprese donne e bambini, nell’ambito di politiche mirate a rafforzare il controllo e spezzare la volontà.
Le due istituzioni hanno spiegato, sulla base di decine di visite legali effettuate nel mese di dicembre 2025, che la repressione è diventata uno degli strumenti principali del sistema carcerario e ha registrato un’intensificazione senza precedenti dall’inizio della guerra di genocidio. Nessun prigioniero è stato risparmiato dalle aggressioni, che hanno causato ferite di varia gravità, per lo più fratture, in particolare alle costole.
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**4. Media governativi: fragilità delle infrastrutture e misure dell’occupazione minacciano Gaza con una catastrofe umanitaria**
Il direttore dell’Ufficio Media Governativo, Ismail Al-Thawabteh, ha avvertito del rischio di una possibile catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza con l’arrivo dell’attuale perturbazione atmosferica, sottolineando che la fragilità delle infrastrutture, causata dal genocidio e dalla continua distruzione da parte dell’occupazione, espone la popolazione a gravi pericoli.
Al-Thawabteh ha dichiarato che le forti piogge, l’intensità dei venti, la possibilità di alluvioni nelle zone basse e l’accumulo di acqua nei quartieri residenziali vicini ai corsi d’acqua e ai canali di drenaggio aggravano in modo critico la situazione umanitaria. Ha ribadito che le condizioni delle persone colpite restano difficili e complesse, soprattutto alla luce della continua aggressione e delle sue conseguenze dirette.
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**5. Coloni attaccano cittadini nella Valle del Giordano settentrionale**
Un gruppo di coloni ha aggredito dei cittadini durante l’irruzione nell’area di Al-Malih, nella Valle del Giordano settentrionale.
Il direttore del servizio di ambulanza e emergenza di Tubas, Nidal Awda, ha riferito di aver ricevuto una segnalazione riguardante il ferimento di un bambino a seguito del pestaggio da parte dei coloni.
Ha aggiunto che forze dell’esercito di occupazione presenti nell’area, insieme ai coloni, hanno impedito all’ambulanza di raggiungere il luogo.
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**6. Arresto dell’anziano amputato Saeed Al-Amour dalla Cisgiordania**
“In Cisgiordania, le forze di occupazione israeliane arrestano l’anziano Saeed Al-Amour, amputato, di Masafer Yatta, a sud di Hebron, mentre cercava di respingere un attacco dei coloni contro la sua abitazione a Khirbet Al-Rakiz.”
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**7. Sit-in di protesta a Leicester, nel Regno Unito, contro ‘Elbit’ e a sostegno di ‘Felton 24’**
Attivisti hanno organizzato una protesta davanti alla Torre dell’Orologio nel centro della città di Leicester, in Gran Bretagna, contro la compagnia “Elbit Systems” per la fornitura di armi a Israele, ritenendola complice dei crimini dell’occupazione a Gaza.
Decine di persone hanno partecipato al sit-in, esponendo cartelli a sostegno dei detenuti del gruppo “Felton 24”, alcuni dei quali in sciopero della fame dal novembre 2025, chiedendo il loro rilascio immediato e la fine della persecuzione degli attivisti anti-occupazione.
La protesta ha coinciso con iniziative simili in altre città, durante le quali i partecipanti hanno sottolineato la necessità di perseguire le aziende e gli Stati coinvolti nel sostegno alla macchina bellica israeliana e di inviare messaggi di solidarietà al popolo palestinese. Questo sit-in fa parte di un movimento più ampio nel Regno Unito per il boicottaggio, il sostegno ai diritti dei palestinesi e l’opposizione alla complicità internazionale nelle violazioni umanitarie.
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**8. Avvio di uno sciopero della fame a sostegno degli scioperanti del Movimento Palestina nelle carceri britanniche**
Il gruppo “Prigionieri per la Palestina” ha invitato a organizzare ampie iniziative di solidarietà a sostegno dei detenuti in sciopero della fame, arrestati nel Regno Unito senza processo, nell’ambito di una campagna di pressione sulle autorità affinché soddisfino le loro richieste.
Il gruppo ha confermato che lo sciopero solidale durerà 24 ore nei giorni 27 e 28 dicembre, sotto lo slogan “Libertà per tutti i prigionieri politici”, spiegando che l’obiettivo dell’iniziativa è contrastare la censura, l’isolamento e l’ingiustizia, e garantire ai detenuti il diritto alla comunicazione.
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**9. Irruzione nel centro commerciale Westfield Stratford City in Gran Bretagna in protesta contro il genocidio**
Centinaia di attivisti filo-palestinesi sono entrati nel centro commerciale Westfield Stratford City a Londra per protestare contro il genocidio commesso da Israele a Gaza.
Hanno inoltre chiesto al governo britannico di liberare il gruppo “Felton 24” a sostegno della Palestina; secondo alcune fonti, alcuni di loro stanno conducendo uno sciopero della fame durante la detenzione.
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**10. Manifestazione in Svezia contro il proseguimento delle violazioni israeliane a Gaza**
La capitale svedese Stoccolma ha assistito a una manifestazione di protesta contro il continuo violare da parte di Israele dell’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
Centinaia di persone si sono radunate in piazza Odenplan a Stoccolma, rispondendo all’appello di numerose organizzazioni della società civile per protestare contro gli attacchi dell’occupazione israeliana su Gaza.
I partecipanti hanno sventolato bandiere palestinesi e cartelli che condannano l’uccisione dei bambini a Gaza, il bombardamento di scuole e ospedali, e chiedono il rispetto del cessate il fuoco e la fine della carestia.
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**11. Appelli al boicottaggio di Mondelēz International in India per i suoi investimenti nel genocidio**
Il Movimento per il Boicottaggio in India ha invitato a boicottare la società “Mondelēz International”, facendo riferimento all’annuncio dell’azienda, del 10 novembre 2020, relativo a un investimento iniziale (Seed Investment) nella società Torr FoodTech, una startup con sede in Israele specializzata nello sviluppo di tecnologie alimentari proprietarie.
Il movimento afferma che tale investimento rientra nel sostegno economico alle aziende israeliane, in un momento in cui si intensificano i crimini contro i palestinesi, in particolare nella Striscia di Gaza.
La campagna ha invitato i consumatori a evitare l’acquisto di diversi prodotti appartenenti a Mondelēz, tra cui Oreo, Cadbury e altri, incoraggiando invece la scelta di alternative di aziende non legate a investimenti o rapporti con l’occupazione, come Hershey e altre.
