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Bollettino del Centro Media Palestinese Europeo Epal, numero 2308, data: lunedì 29 dicembre 2025

Bollettino del Centro Media Palestinese Europeo Epal, numero 2308, data: lunedì 29 dicembre 2025

1. Sanità a Gaza: aumento degli aborti spontanei e calo del 40% delle nascite a causa della fame**

Il direttore generale del Ministero della Sanità nella Striscia di Gaza, Munir Al-Barsh, ha rivelato un aumento significativo dei casi di aborto spontaneo, parallelamente a un forte calo del numero di nuovi nati pari al 40% rispetto allo scorso anno, un segnale allarmante del deterioramento della situazione sanitaria e umanitaria nel territorio.
Al-Barsh ha spiegato, in dichiarazioni alla stampa, che il numero delle nascite mensili è sceso da circa 26.000 a quasi 17.000, a causa delle dure condizioni di vita affrontate dalle donne in gravidanza.
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**2. Protezione civile: registrati due decessi — un bambino e una donna — dall’inizio dell’ondata di maltempo**

Nel contesto dell’ondata di bassa pressione che sta colpendo la Striscia di Gaza, il portavoce della Protezione civile, Mahmoud Basal, ha annunciato la registrazione di due decessi dall’inizio delle condizioni meteorologiche avverse: un bambino annegato in una buca piena d’acqua nella zona di Al-Sudaniya, a nord della città di Gaza, e una donna morta a seguito del crollo di un muro nei pressi del porto di Gaza.
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**3. Coloni attaccano terre e proprietà palestinesi in Cisgiordania**

I coloni hanno intensificato i loro attacchi in diverse aree della Cisgiordania, prendendo di mira abitazioni palestinesi e terreni agricoli attraverso incendi dolosi, vandalismi, sradicamento di alberi e scritte razziste, nell’ambito di aggressioni continue volte a intimidire la popolazione e costringerla allo sfollamento forzato.
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**4. Municipalità di Khan Younis: la terza ondata di maltempo mette oltre 900.000 sfollati a rischio di annegamento e malattie**

Saeb Al-Laqan, portavoce della municipalità di Khan Younis, ha confermato che la terza e più violenta ondata di maltempo di questo inverno ha aggravato la catastrofe umanitaria nel governatorato, in un contesto di quasi totale paralisi dei servizi municipali a causa della mancanza di carburante e del divieto di ingresso del diesel da oltre una settimana.
In una dichiarazione esclusiva all’agenzia Shehab, Al-Laqan ha affermato che le forti piogge e i venti intensi hanno trasformato le zone basse a ovest di Khan Younis — dove si concentrano oltre 900.000 sfollati nell’area di Al-Mawasi, a nord e a sud — in vaste aree allagate. Ha sottolineato che le tende logore, montate da oltre due anni, non sono più in grado di resistere e che molte sono state spazzate via dall’ultima tempesta.
Ha inoltre spiegato che l’occupazione ha distrutto oltre 240.000 metri lineari di reti stradali nel governatorato, causando la scomparsa dei riferimenti stradali, lo scorrere di torrenti e wadi all’interno dei quartieri e dei centri di accoglienza, e la mescolanza delle acque piovane con le acque reflue e i rifiuti, avvertendo del rischio imminente di diffusione di malattie ed epidemie.
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**5. Sindacato dei giornalisti: Israele ha ucciso 706 familiari di giornalisti di Gaza dall’inizio della guerra di genocidio**

Il Sindacato dei giornalisti palestinesi ha riferito che Israele ha ucciso 706 palestinesi tra i familiari dei giornalisti della Striscia di Gaza dall’inizio della guerra di genocidio contro il territorio nell’ottobre 2023.
In un rapporto pubblicato dalla Commissione per le libertà, il sindacato ha affermato che il bersagliamento della stampa palestinese da parte dell’esercito israeliano non si è limitato all’uccisione diretta, ai ferimenti, agli arresti o all’impedimento della copertura mediatica. Ha aggiunto: «Si è invece evoluto in una dimensione ancora più pericolosa e brutale, rappresentata dal prendere di mira le famiglie e i parenti dei giornalisti, in un chiaro tentativo di trasformare il lavoro giornalistico in un peso esistenziale il cui prezzo viene pagato da figli, mogli, padri e madri».
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**6. L’occupazione divora un milione di dunam di terra palestinese per espandere le colonie in Cisgiordania**

La Cisgiordania ha assistito a un’escalation senza precedenti dell’attività coloniale israeliana, con l’avamposto di “Hilets” nel sud della Cisgiordania e altre colonie nel nord e nel centro che hanno ricevuto un sostegno diretto dall’esercito di occupazione e dal governo israeliano, confermando la determinazione di Tel Aviv a porre fine a qualsiasi discussione sulla creazione di uno Stato palestinese indipendente.
Nel giro di tre anni, il governo di occupazione è riuscito ad appropriarsi di circa un milione di dunam di terre palestinesi, secondo dati ufficiali e non ufficiali.
Fonti sul campo hanno indicato che l’avamposto di “Hilets” costituisce un ponte coloniale che collega il blocco di Gush Etzion a Gerusalemme occupata, sottolineando che non si tratta di un caso isolato, poiché altre aree della Cisgiordania hanno visto la creazione di nuove colonie.
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**7. Onde del mare e pioggia sommergono le tende degli sfollati a Gaza**

Si sono svegliati trovando il loro unico rifugio sommerso. Le onde del mare hanno invaso le tende degli sfollati, causando lo sfollamento di famiglie lungo la costa di Khan Younis, nella Striscia di Gaza, a causa delle forti piogge accompagnate da venti violenti.
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**8. La polizia tedesca aggredisce i sostenitori della Palestina**

La polizia tedesca ha aggredito i manifestanti pro-Palestina che protestavano contro i crimini dell’occupazione nella Striscia di Gaza, arrestando un certo numero di loro nella capitale, Berlino.
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**9. Proteste a Stoccolma contro le violazioni israeliane a Gaza**

Chiedendo il rispetto del cessate il fuoco e la fine della fame, centinaia di persone hanno manifestato nella capitale svedese, Stoccolma, contro le continue violazioni israeliane nei confronti degli abitanti della Striscia di Gaza.
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**10. Attivisti protestano davanti al consolato dell’occupazione a Los Angeles in solidarietà con il detenuto Abu Safiya**

Attivisti del movimento “Code Pink” hanno organizzato una protesta davanti al consolato israeliano a Los Angeles, in California, in sostegno del detenuto palestinese, il medico Hussam Abu Safiya, rinchiuso nelle carceri israeliane.
I manifestanti hanno esposto slogan di solidarietà con i prigionieri palestinesi e di condanna dell’aggressione continua contro la Striscia di Gaza, chiedendo alla comunità internazionale di fare pressione su Israele affinché ponga fine alle violazioni dei diritti umani.
I partecipanti hanno sottolineato l’importanza di continuare le azioni pacifiche e sul campo per sensibilizzare sull causa palestinese e sostenere i detenuti, ritenendo che tali iniziative mettano in luce la sofferenza quotidiana del popolo palestinese sotto occupazione.
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**11. Veglia silenziosa a Bruxelles a sostegno delle vittime della Palestina**

Nel cuore della capitale europea Bruxelles si è svolta una toccante veglia silenziosa che ha incarnato sentimenti di dolore e solidarietà con il popolo palestinese. Nel silenzio delle strade e alla luce delle candele, i manifestanti si sono riuniti tenendo fotografie dei martiri palestinesi e messaggi scritti a mano che esprimevano amore, speranza e dignità.
La veglia non è stata solo un raduno, ma un dialogo senza parole tra i partecipanti e i passanti, in cui i solidali hanno trasformato i loro messaggi scritti in una voce per ogni martire palestinese, ricordando al mondo che la sofferenza non è fatta di numeri, ma di persone con nomi e storie.
Le candele accese che illuminavano la piazza riflettevano la speranza dei manifestanti per la pace e la giustizia e il loro desiderio che il messaggio dell’umanità raggiunga i decisori politici in Europa e nel mondo. La veglia ha portato con sé forti appelli a fermare la violenza, porre fine all’aggressione e riconoscere i diritti del popolo palestinese.
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**12. Grande protesta nelle strade di Leeds, nel Regno Unito, a sostegno di Gaza e di “Felton 24”**

Le strade di Leeds hanno visto una grande protesta a sostegno della causa palestinese e in solidarietà con il gruppo “Felton 24”, impegnato in uno sciopero della fame contro la detenzione illegale.
I manifestanti hanno esposto slogan a favore di Gaza e contro le aggressioni israeliane, ribadendo la continuità della solidarietà popolare con il popolo palestinese e con gli scioperanti della fame.
Decine di attivisti locali e organizzazioni della società civile hanno partecipato alla protesta, chiedendo al governo britannico di intervenire per porre fine alla detenzione illegale e fermare l’aggressione contro i civili a Gaza.
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**13. Protesta davanti a Booking.com nel Regno Unito per la sua complicità con l’occupazione**

Una protesta si è svolta davanti alla sede centrale di Booking.com a Manchester, nel Regno Unito, durante la quale attivisti hanno chiesto il boicottaggio dell’azienda per la sua complicità con l’occupazione.
I manifestanti hanno affermato che Booking.com inserisce oltre 70 strutture turistiche situate in colonie illegali costruite su terre palestinesi occupate in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, sulla base di indagini condotte da organizzazioni internazionali per i diritti umani e citate dal movimento BDS. Tali organizzazioni hanno confermato che queste colonie sono illegali secondo il diritto internazionale, poiché edificate su terre palestinesi confiscate.
I protestanti hanno spiegato che la promozione di hotel, pensioni e alloggi turistici all’interno delle colonie contribuisce ai profitti dei coloni, mentre i palestinesi subiscono sfollamenti, assedi e bombardamenti.
Hanno inoltre denunciato la “normalizzazione turistica” della colonizzazione, poiché questi luoghi vengono presentati sulla piattaforma come “destinazioni di vacanza”, ignorando completamente la realtà dell’occupazione militare, del furto di terre, dei checkpoint e dell’aggressione quotidiana condotta dall’esercito di occupazione contro il popolo palestinese.
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**14. Scene di sostegno coreano alla Palestina in condanna dell’ospitalità di eventi con la partecipazione di israeliani**

Un servizio dalla Corea del Sud ha documentato scene di manifestazioni a sostegno della Palestina, con la partecipazione di decine di manifestanti che hanno condannato l’ospitalità di eventi con la presenza di israeliani, tra cui attività accademiche in diverse università coreane.
I partecipanti hanno esposto slogan contro la normalizzazione accademica, ritenendo che l’accoglienza di rappresentanti dell’occupazione avvenga mentre continuano i crimini contro i palestinesi, in particolare nella Striscia di Gaza.
Durante la manifestazione, i protestanti hanno espresso solidarietà con la popolazione di Gaza, chiesto la fine dell’aggressione e la responsabilità per i responsabili dei crimini di guerra, sollevando anche striscioni che chiedono l’arresto del primo ministro dell’occupazione, Benjamin Netanyahu, e il suo processo davanti alla giustizia internazionale.

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