
Bollettino del Centro europeo per i media palestinesi (Epal), numero 2275, data: lunedì 24 novembre 2025
Bollettino del Centro europeo per i media palestinesi (Epal), numero 2275, data: lunedì 24 novembre 2025
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### 1. Testimonianze dei prigionieri rivelano un grave deterioramento nella prigione di Ofer
L’Autorità per gli Affari dei Prigionieri e degli Ex-Prigionieri ha rivelato nuove testimonianze di tre prigionieri detenuti nel campo di Ofer, che documentano condizioni descritte come “tra le più dure in assoluto”, spaziando dalla negligenza medica alle aggressioni fisiche, fino alle irruzioni quotidiane nelle celle.
Secondo quanto riferito dall’avvocata dell’Autorità nel suo rapporto, il prigioniero Ahmad Adel Harish, della città di Beitunia a ovest di Ramallah, detenuto dal 31 agosto 2025, soffre di forti dolori allo stomaco ritenuti causati da un batterio, ma riceve soltanto antidolorifici.
L’avvocata ha indicato che il medico arriva con molte ore di ritardo o potrebbe non presentarsi affatto, mentre le guardie provocano i detenuti chiamandoli da dietro le grate dicendo: “Chi vuole morire?”.
Secondo il racconto di Harish, la sua cella è stata fatta oggetto di un’irruzione collettiva dopo che i soldati hanno rotto un tagliaunghie, seguita da pestaggi e dall’uscita forzata dei prigionieri nel cortile, ammanettati per ore.
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### 2. Media governativi di Gaza: 497 violazioni israeliane dell’accordo di cessate il fuoco
L’Ufficio dei Media Governativi di Gaza ha documentato *497 violazioni* dell’accordo di cessate il fuoco da parte dell’occupazione israeliana, dal suo ingresso in vigore il 10 ottobre 2025 fino al 22 novembre 2025, “in violazione diretta del diritto internazionale umanitario e del protocollo allegato all’accordo”.
L’ufficio ha riferito che 27 violazioni in un solo episodio hanno provocato il martirio di 24 palestinesi e il ferimento di altri 87, “in un’escalation che riflette la determinazione dell’occupazione a minare l’accordo e creare una realtà sanguinosa che minaccia la stabilità del settore”.
Dall’inizio del cessate il fuoco, le violazioni hanno causato *342 martiri civili, in maggioranza bambini, donne e anziani, oltre a **875 feriti, mentre **35 cittadini sono stati arrestati* durante le incursioni.
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### 3. Con gli ordini di sgombero imminenti, 750 residenti di Gerusalemme Est di Batn al-Hawa affrontano un destino incerto
Nel quartiere di *Batn al-Hawa, situato a Silwan, a sud della moschea di Al-Aqsa, **750 palestinesi di Gerusalemme* attendono un destino incerto, temendo l’esecuzione degli ordini di sgombero israeliani dalle loro abitazioni a favore dell’associazione coloniale “Ateret Cohanim”.
Il quartiere si trova all’angolo sud-orientale di Gerusalemme occupata, a soli 400 metri dalla moschea di Al-Aqsa. I gruppi di coloni controllano una vasta area delle sue terre e delle sue proprietà, miranti a consolidare la loro presa sull’area circostante la moschea.
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### 4. Coloni attaccano le auto dei cittadini vicino a Beitunia
Coloni israeliani hanno attaccato le auto dei cittadini palestinesi vicino alla città di Beitunia, a ovest di Ramallah.
Fonti locali hanno riferito che un gruppo di coloni ha lanciato pietre contro le auto sulla strada di “Ain Jariot”, nel nord-ovest di Beitunia, causando danni materiali a un veicolo.
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### 5. L’occupazione aggredisce attivisti stranieri a Tulkarem
Le forze israeliane hanno aggredito e arrestato attivisti stranieri durante un sit-in organizzato dagli abitanti del campo profughi di *Nour Shams* a Tulkarem, in Cisgiordania, reclamando il ritorno nelle loro case dopo dieci mesi dal loro sfollamento forzato da parte dell’esercito israeliano.
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### 6. La polizia di Londra arresta 90 manifestanti contro il divieto di “Palestine Action”
La polizia britannica ha arrestato almeno *90 manifestanti* a Londra durante una protesta contro il divieto imposto a luglio al gruppo “Palestine Action”.
Gli attivisti si sono radunati a Tavistock Square per protestare contro la decisione di considerare il gruppo, noto per le sue azioni contro aziende che collaborano commercialmente con Israele, come un’organizzazione proibita.
I manifestanti hanno esposto cartelli con scritte come *“Sono contro il genocidio”* e *“Sostengo Palestine Action”*, prima di essere arrestati.
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### 7. Il Regno Unito ammonisce un’organizzazione che raccoglieva fondi per l’esercito israeliano
La Commissione delle Charity del Regno Unito ha emesso un avvertimento ufficiale all’associazione *“Mizrahi Britain”* dopo un’indagine di sette mesi che ha concluso che essa promuoveva raccolte fondi per fornire attrezzature ai soldati dell’esercito israeliano, in violazione della legge sulle attività benefiche.
Secondo quanto riportato da “Middle East Eye”, l’indagine ha mostrato che l’associazione aveva ospitato oratori noti per i loro discorsi di odio contro i palestinesi.
L’iniziativa è arrivata dopo un reclamo del *Centro Internazionale per la Giustizia per i Palestinesi (ICJP)*, che ha affermato che l’associazione aveva raccolto fondi a favore dei soldati israeliani.
La Commissione ha ordinato all’organizzazione di intraprendere misure correttive e ha dichiarato che il caso rimarrà aperto fino alla completa attuazione.
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### 8. Studenti interrompono un evento con un politico sionista al King’s College di Londra
Studenti del King’s College di Londra hanno interrotto un evento che ospitava il politico sionista *Jürgen Hardt*, membro del consiglio dell’associazione “Germania-Israele”, per protestare contro il suo lungo passato nel difendere crimini di guerra e invocare un aumento del supporto militare tedesco a Israele.
Hardt aveva dichiarato pubblicamente che “la Germania deve fornire a Israele tutte le armi di cui ha bisogno”, anche “se queste armi vengono usate per uccidere palestinesi a Gaza”, provocando l’indignazione degli studenti.
In risposta alle proteste, l’associazione tedesca dell’università ha confermato la sua posizione ufficiale dicendo: *“Siamo dalla parte della Palestina.”*
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### 9. Scuole spagnole lanciano un’iniziativa a sostegno dei bambini di Gaza
Diverse scuole in Spagna hanno lanciato un’iniziativa settimanale intitolata *“Martedì per la Palestina”*, in cui gli studenti dedicano del tempo a realizzare disegni, cartelli e messaggi di solidarietà per il popolo palestinese.
Bambini di diverse fasce scolastiche partecipano per esprimere il loro sostegno ai diritti dei bambini in Palestina e il loro rifiuto della violenza.
Durante una delle attività, gli studenti hanno alzato uno striscione su cui era scritto:
*“Per favore, non strappate i nostri poster. Siamo bambini che chiedono la pace.”*
L’iniziativa ha ricevuto ampia accoglienza da parte di genitori e insegnanti, che l’hanno definita un passo per inculcare valori di giustizia, pace e consapevolezza delle questioni umanitarie.
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### 10. Studenti dell’Università di Londra protestano contro l’assunzione di un professore israeliano
Studenti palestinesi e sostenitori della causa palestinese dell’Università *St. George* di Londra hanno organizzato una protesta contro la permanenza del professore di economia *Michael Ben Gad*, ex soldato dell’esercito israeliano.
Gli studenti hanno dichiarato che la sua presenza rappresenta una minaccia per la sicurezza, specialmente per gli studenti palestinesi.
La protesta fa parte della campagna “*Action for Palestine in the City*”, con circa 100 studenti che chiedono il suo licenziamento immediato, citando il suo servizio militare tra il 1982 e il 1985, periodo del massacro di Sabra e Shatila.
Le tensioni sono aumentate quando circa venti manifestanti filo-israeliani sono arrivati sul posto.
Questa protesta segue un lungo percorso di mobilitazioni contro Ben Gad, inclusa l’irruzione in una sua lezione da parte di studenti di “City Action for Palestine”.
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### 11. Proteste globali davanti alle stazioni Chevron in solidarietà con la Palestina
Diverse città nel mondo hanno assistito a proteste nell’ambito di una campagna globale contro *Chevron*, accusata di complicità con l’occupazione israeliana.
Attivisti e sostenitori della Palestina hanno protestato davanti a stazioni Chevron in città come *Londra, Parigi, Edimburgo, Bruxelles e Tasmania*, chiedendo alla società di interrompere il suo supporto a entità legate all’occupazione.
La campagna intende aumentare la consapevolezza sul ruolo delle multinazionali nel finanziare e sostenere le politiche di occupazione.
I gruppi di boicottaggio accusano Chevron di sostenere l’occupazione tramite i suoi contratti commerciali e investimenti in aziende energetiche coinvolte in progetti nei territori palestinesi occupati.
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### 12. Attivisti di tutto il mondo boicottano Reebok nella Giornata Internazionale di Azione
Oggi molte città nel mondo hanno partecipato alla *Giornata Internazionale per il Boicottaggio di Reebok (#BoycottReebok), protestando contro il continuo sostegno dell’azienda alla **Federazione calcistica israeliana*, accusata di sostenere il sistema di colonialismo e apartheid.
A *Belfast*, attivisti BDS hanno bloccato il centro commerciale Victoria Square, invitando i consumatori a boicottare Reebok.
A *Parigi*, attivisti hanno manifestato davanti all’Opéra distribuendo volantini informativi.
A *Launceston, Tasmania*, attivisti hanno fatto campagna dentro i negozi Rebel Sports, Intersport, Sports Power e The Athlete’s Foot.
A *Provenza*, è stato richiesto al comune di Aix-en-Provence di smettere di acquistare prodotti Reebok.
A *Kuala Lumpur*, sono stati distribuiti volantini nei centri commerciali.
Il movimento BDS afferma che queste iniziative servono a intensificare la pressione economica e popolare su Reebok affinché interrompa la collaborazione con istituzioni coinvolte in violazioni dell’occupazione.
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### 13. La madre di Hind Rajab: “La voce di mia figlia mi sveglia ogni alba” durante un evento a Doha
“Salvate l’infanzia di Gaza prima che si spenga la sua ultima luce.”
Con queste parole, la madre della piccola martire *Hind Rajab* si è rivolta al mondo durante l’apertura del Festival del Cinema di Doha, che ha ospitato la prima mediorientale del film *‘La voce di Hind Rajab’*.
Il film racconta i dettagli del martirio della bambina di sei anni e di diversi suoi parenti, dopo che l’esercito israeliano li ha intrappolati in un’auto e ha aperto il fuoco su di loro nel quartiere di Tel al-Hawa, a Gaza, nel gennaio 2024.