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Bollettino del Centro media palestinese europeo Epal, numero 2286, data: venerdì 5 dicembre 2025

Bollettino del Centro media palestinese europeo Epal, numero 2286, data: venerdì 5 dicembre 2025

1. Ministero della Salute a Gaza: 8 martiri e 16 feriti nelle ultime 24 ore**

Il Ministero della Salute nella Striscia di Gaza ha dichiarato che negli ospedali del settore, nelle ultime 24 ore, sono arrivati 8 martiri (6 nuovi martiri e 2 recuperati da sotto le macerie), oltre a 16 feriti.
Il ministero ha confermato, nel suo comunicato, che numerose vittime si trovano ancora sotto le macerie e nelle strade, dove le squadre di soccorso e della protezione civile non riescono a raggiungerle finora.
Ha precisato che, dal cessate il fuoco dell’11 ottobre 2025, il totale dei martiri è salito a 366, quello dei feriti a 938 e il totale dei corpi recuperati a 619.
Ha inoltre indicato che il bilancio dell’aggressione israeliana è salito a 70.125 martiri e 171.015 feriti dal 7 ottobre 2023.

**2. Le morti per cancro a Gaza triplicano… l’assenza di cure trasforma i pazienti in ostaggi**

Il direttore medico del Centro oncologico di Gaza, il dottor Mohammed Abu Nadda, ha confermato che il settore sta assistendo a un forte aumento dei decessi tra i malati di cancro, arrivando a circa tre casi al giorno, quasi mille morti all’anno: un tasso tre volte superiore rispetto a prima della guerra.
Il numero dei malati di cancro a Gaza è di circa 11.000, tra cui 3.500 hanno trasferimenti per cure all’estero ma sono impediti dal viaggiare, mentre solo circa 3.000 pazienti sono riusciti a partire prima della chiusura del valico di Rafah.
Nel frattempo, le autorità di occupazione hanno annunciato che stanno preparando la riapertura del valico di Rafah in una sola direzione nei prossimi giorni, per permettere l’uscita dei residenti del settore verso l’Egitto.

**3. Statistiche palestinesi: 42.000 persone a Gaza soffrono di gravi lesioni che richiedono riabilitazione continua**

Il Centro Palestinese di Statistica ha dichiarato che circa 42.000 persone nella Striscia di Gaza soffrono di lesioni gravi e invalidanti che richiedono una riabilitazione continua e a lungo termine.
Nel rapporto pubblicato in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità (3 dicembre), ha indicato che le lesioni più diffuse includono danni complessi agli arti, amputazioni, ustioni e traumi gravi che provocano perdita permanente delle funzioni motorie o sensoriali.
Il rapporto rileva inoltre la presenza di circa 6.000 casi di amputazione nel settore, il 75% dei quali riguarda gli arti inferiori.

**4. La Commissione dei Detenuti e il Club dei Prigionieri annunciano i nomi di tre martiri tra i detenuti di Gaza**

La Commissione per gli Affari dei Detenuti e il Club dei Prigionieri Palestinesi hanno annunciato i nomi di tre martiri tra i detenuti di Gaza morti nelle scorse settimane nelle carceri e nei campi dell’occupazione:

* Taysir Saeed Al-Abed Sabbaba (60 anni)
* Khamis Shukri Mar’i Ashour (44 anni)
* Khalil Ahmad Khalil Haniyeh (35 anni)

Le due istituzioni hanno confermato che questi tre martiri sono parte delle decine di prigionieri e detenuti uccisi dall’inizio della guerra di sterminio nelle carceri dell’occupazione, a causa di torture, fame, negligenza medica, violenze sessuali e violazioni sistematiche dei diritti umani.
Molti martiri tra i detenuti di Gaza sono ancora soggetti a sparizione forzata, oltre alle decine giustiziati sul campo. Le immagini dei corpi restituiti dopo il cessate il fuoco costituiscono prova delle esecuzioni sistematiche commesse dall’occupazione.

**5. Ferito un bambino da colpi dell’occupazione e un giovane aggredito dai coloni**

Un bambino palestinese è stato gravemente ferito dopo che le forze israeliane hanno sparato contro di lui nella città di Qalqiliya.
Un altro giovane è stato ferito in un’aggressione di coloni a Ramallah, mentre le autorità di occupazione hanno notificato la demolizione di quattro case a Gerusalemme.
La Mezzaluna Rossa ha spiegato che il bambino, di 12 anni, è stato colpito alla testa vicino al valico nord della città e trasferito urgentemente in ospedale. Le sue condizioni sono state descritte come “critiche”.

**6. L’uccisione di Abu Shabab… crolla il progetto più pericoloso dell’occupazione a Gaza**

La scena palestinese sta vivendo sviluppi rapidi che evidenziano il fallimento dei tentativi dell’occupazione di rimodellare la realtà interna nella Striscia di Gaza creando strumenti locali al di fuori del quadro nazionale.
Con l’annuncio della fine del ruolo svolto da Yasser Abu Shabab, emergono forti segnali del collasso di un progetto israeliano volto a creare un modello di agenti locali per imporre nuovi fatti sul terreno a favore dei piani dell’occupazione.

**7. Inchiesta CNN rivela maltrattamenti dell’occupazione verso i corpi dei martiri palestinesi**

Basandosi su video e immagini satellitari, un’inchiesta della CNN rivela che l’esercito israeliano ha maltrattato i corpi dei martiri palestinesi e li ha gettati in fosse poco profonde vicino al valico di Zikim, nel nord della Striscia di Gaza.
L’indagine mostra che in altri casi i soldati hanno lasciato i corpi esposti all’aperto, dove si sono decomposti.
Secondo due testimoni oculari, “il 15 giugno scorso, l’esercito ha sparato verso una folla di palestinesi affamati che si dirigevano verso un camion di aiuti proveniente dal valico”.

**8. Processo a un australiano che ha proiettato slogan pro-Palestina all’Opera di Sydney**

Un uomo australiano ha dichiarato la propria innocenza davanti al tribunale dopo essere stato accusato di aver mostrato messaggi pro-Palestina nella piazza dell’Opera di Sydney.
Gli avvocati dell’uomo hanno affermato che il caso ha importanti implicazioni sulla libertà di espressione, secondo quanto riportato da “The Guardian”.
L’accusa sostiene che Fouad Al-Masri (50 anni) abbia utilizzato un proiettore per mostrare vari messaggi sulla scalinata sud della piazza l’11 ottobre, tra cui:
“Risarcimento per il genocidio”, “Risarcimento per l’Olocausto”, “Men’s stop supporting genocide”, “Ponete fine all’occupazione”, “La Palestina ha diritto a difendersi” e “L’occupazione è terrorismo”.

**9. Paesi europei boicottano l’Eurovision 2026 in protesta per la partecipazione di Israele**

Le emittenti nazionali di Irlanda, Spagna e Paesi Bassi hanno annunciato che boicotteranno l’Eurovision 2026 dopo che l’Unione Europea di Radiodiffusione ha deciso di permettere la partecipazione di Israele.
Questi Paesi erano tra coloro che avevano chiesto l’esclusione di Israele a causa delle ingenti perdite umane a Gaza e delle accuse di pratiche di voto scorrette.
Secondo fonti britanniche, la riunione semestrale dell’Unione ha votato un pacchetto di misure per limitare l’influenza dei governi sui risultati delle votazioni, ma non si è tenuto un voto separato sulla partecipazione di Israele.

**10. Proteste a Toronto contro l’invito a Olmert e Livni alle Munk Debates**

Residenti di Toronto provenienti da diverse zone della GTA si sono radunati per protestare contro la decisione dei Munk Debates di ospitare l’ex primo ministro israeliano Ehud Olmert e l’ex ministra degli esteri Tzipi Livni, che i manifestanti accusano di gravi violazioni e politiche contro i civili durante i loro mandati.
I manifestanti sostengono che permettere loro di apparire in un evento pubblico ignora il loro ruolo nella sofferenza dei civili e chiedono l’annullamento dell’evento e la responsabilità per eventuali violazioni.

**11. Manifestazioni studentesche nelle università finlandesi per interrompere la cooperazione con l’occupazione**

Diverse città finlandesi hanno assistito a proteste studentesche organizzate dal movimento “Studenti per la Palestina” a Helsinki, Tampere, Turku e Kuopio, con iniziative minori a Lapland e Oulu.
Gli studenti chiedono alle università finlandesi di terminare ogni cooperazione accademica con istituzioni israeliane, inclusi progetti finanziati dall’UE nel programma Horizon Europe.
Circa 500 studenti hanno partecipato alla protesta dell’Università di Helsinki e circa 200 a Tampere.
Sebbene alcune università abbiano dichiarato di non avere cooperazioni attive, gli organizzatori sostengono che la cancellazione di eventuali accordi esistenti costituirebbe un chiaro messaggio contro le violazioni dei diritti umani.
Le proteste seguono mobilitazioni precedenti, tra cui un sit-in a Helsinki nel maggio 2024 che portò alla sospensione dei programmi di scambio con università israeliane.

**12. L’artista britannico Bob Vylan grida: “Morte all’esercito israeliano”**

L’artista britannico Bob Vylan ha suscitato grande attenzione dopo aver gridato il suo noto slogan contro l’esercito israeliano: “Morte, morte all’IDF” davanti a una grande folla.
Il concerto, tenutosi in Belgio, è stato il terzo della sua tournée e il più grande per partecipazione e organizzazione, conferendo ulteriore risonanza al momento.
Durante l’evento, Vylan ha ricevuto anche una maglietta da un fan con un messaggio di sostegno all’intifada palestinese.
Lo slogan è diventato celebre dopo essere stato pronunciato al festival Glastonbury nel Regno Unito.

**13. L’attore italiano Roberto Benigni: ciò che accade a Gaza supera i limiti dell’umanità**

L’attore italiano Roberto Benigni ha condannato i massacri commessi da Israele contro i civili nella Striscia di Gaza, esprimendo una posizione ferma verso quello che ha definito un totale collasso dei valori morali e umanitari.
Benigni ha sottolineato che la responsabilità morale degli artisti impone loro di non rimanere in silenzio di fronte alle uccisioni e alle violenze sistematiche contro il popolo palestinese, in particolare contro i bambini.
Le sue dichiarazioni, pronunciate durante un programma televisivo italiano, hanno suscitato grande reazione negli ambienti europei.

**14. Gruppo pro-Palestina chiede di boicottare Barclays per il suo finanziamento al genocidio**

Il gruppo “Tameside for Palestine” ha invitato il pubblico a boicottare Barclays, ritenendo che la banca si trovi “dal lato sbagliato della storia” a causa delle sue relazioni finanziarie che avrebbero contribuito a sostenere politiche oppressive contro i palestinesi.
Il gruppo ha sottolineato che il boicottaggio non è solo una questione di servizi bancari, ma una responsabilità morale verso la giustizia e l’umanità.
Ha affermato che le decisioni finanziarie di tali istituzioni hanno conseguenze concrete sui diritti umani e ha richiesto di anteporre la vita umana al profitto.

**15. Manifestanti chiedono alla BBC di coprire lo sciopero della fame dei membri di Felton24**

Manifestanti si sono radunati davanti alla sede della BBC chiedendo alla rete britannica di dare copertura allo sciopero della fame portato avanti dagli attivisti del gruppo “Felton24”, giunto alla sua quarta settimana.
I manifestanti hanno affermato che alcuni scioperanti sono stati trasferiti in ospedale e che altri mostrano segni di grave deterioramento della salute, sottolineando che la questione è urgente e di interesse pubblico.

**16. Manifestanti a Città del Messico chiedono al governo di rompere i rapporti con l’occupazione**

Manifestanti pro-Palestina sono scesi nelle strade della capitale messicana chiedendo alle autorità di interrompere tutte le relazioni con Israele.
I partecipanti hanno affermato che qualsiasi forma di cooperazione con l’occupazione contribuisce a sostenere un sistema che continua a commettere crimini contro i palestinesi a Gaza.
I manifestanti hanno sfilato per le strade della capitale alzando bandiere palestinesi e scandendo slogan contro l’occupazione.

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