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Bollettino del Centro media palestinese europeo Epal, numero 2291, data: giovedì 11 dicembre 2025

Bollettino del Centro media palestinese europeo Epal, numero 2291, data: giovedì 11 dicembre 2025

1. Tre martiri uccisi dal fuoco dell’occupazione a Gaza e le piogge allagano le tende degli sfollati**

L’esercito di occupazione continua a violare il fragile accordo di cessate il fuoco: tre palestinesi sono stati uccisi e altri feriti dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco e avanzato con i loro mezzi in diverse zone della Striscia di Gaza.
Intanto, le forti piogge hanno allagato migliaia di tende in tutto il territorio.
Fonti mediche hanno riferito che tre palestinesi — tra cui una donna e un bambino — sono arrivati negli ospedali della Striscia come martiri, mentre altre cinque persone sono rimaste ferite, in episodi che aggravano ulteriormente la sofferenza dei civili, in un contesto di tensioni e di escalation militare.

### **2. La Protezione Civile di Gaza recupera oltre 30 martiri da una fossa comune all’interno del complesso Al-Shifa**

Le squadre della Protezione Civile di Gaza hanno recuperato più di 30 corpi da una fossa comune, secondo quanto comunicato dal servizio.
Il comunicato precisa che le squadre continuano, per il quarto giorno consecutivo, a estrarre i corpi dalle tombe improvvisate diffuse in varie zone della Striscia.
Durante le operazioni di ricerca, la Protezione Civile ha scoperto una nuova fossa comune contenente più di 30 martiri all’interno del complesso medico di Al-Shifa.

### **3. Federazione Internazionale dei Giornalisti: Gaza in testa al numero di giornalisti uccisi nel mondo nel 2025**

La Federazione Internazionale dei Giornalisti ha documentato, nel suo rapporto annuale pubblicato alla vigilia della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, uno degli anni più sanguinosi per i giornalisti, con 111 uccisi nel 2025, tra cui sette donne.
La Palestina/Gaza rappresenta il 46% del totale.
Secondo il rapporto, il Medio Oriente e il mondo arabo sono le regioni più pericolose, con 69 giornalisti uccisi, di cui 51 solo in Palestina — pari al 62% del totale mondiale.
Seguono Yemen (13), Ucraina (8), Sudan (6) e India (4), mentre Filippine, Messico, Perù e Pakistan hanno perso ciascuno tre giornalisti.

### **4. La Commissione dei Prigionieri avverte che i detenuti rischiano di congelare nelle carceri dell’occupazione**

La Commissione per gli Affari dei Detenuti ed Ex-Detenuti ha avvertito di un grave deterioramento delle condizioni dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, a causa di quella che definisce la più dura ondata di freddo degli ultimi anni.
La commissione ha affermato che il freddo all’interno delle sezioni è “decine di volte più intenso che all’esterno”.
Le celle in cemento diventano estremamente umide, i letti metallici gelano i corpi dei detenuti e l’aria fredda penetra per tutta la notte, mentre i prigionieri dispongono solo di abiti leggeri, che non offrono alcuna protezione contro il freddo invernale.

### **5. Martirio del detenuto Abdul Rahman al-Sabateen nelle carceri israeliane**

Le organizzazioni dei prigionieri hanno annunciato la morte del detenuto **Abdul Rahman Sufyan Mohammed al-Sabateen (21 anni)**, originario di Husan (Betlemme), presso l’ospedale Shaare Zedek in Israele.
È stato riferito che al-Sabateen era detenuto dal 24 giugno 2025 e si trovava ancora in stato di detenzione preventiva.
Dall’inizio della guerra di sterminio, il numero dei prigionieri morti è salito a oltre cento, secondo quanto documentato dalle organizzazioni per i diritti umani.
Tra questi, 85 sono stati identificati, inclusi 50 detenuti provenienti da Gaza.

### **6. Le forze dell’occupazione sparano a un bambino e poi lo travolgono con un carro armato a Gaza**

Le forze di occupazione israeliane hanno travolto con un carro armato un bambino palestinese di Gaza dopo avergli sparato.

### **7. L’UNICEF avverte della malnutrizione tra donne incinte e che allattano a Gaza**

L’UNICEF ha avvertito che la malnutrizione che colpisce le donne incinte e che allattano nella Striscia di Gaza ha “effetti devastanti su migliaia di neonati”, segnalando un preoccupante aumento dei bambini sottopeso.
La portavoce dell’organizzazione, Tess Ingram, ha dichiarato che la situazione è chiara: le donne malnutrite stanno dando alla luce bambini prematuri o sottopeso che muoiono nelle unità di terapia intensiva, o sopravvivono ma soffrono di malnutrizione e complicazioni sanitarie.

### **8. Centro Adalah: la Knesset ha approvato circa 100 leggi discriminatorie contro i palestinesi dal 2023**

Un recente rapporto del Centro legale Adalah di Haifa ha rivelato che la Knesset israeliana ha approvato più di 30 leggi razziste dal 7 ottobre 2023, portando il totale delle legislazioni discriminatorie a circa 100.
Il centro ha spiegato che queste leggi, emanate negli ultimi due anni, rafforzano un sistema di apartheid contro i palestinesi, sia all’interno della Linea Verde sia nei territori occupati dal 1967.
Le leggi riguardano diversi ambiti: libertà di espressione e protesta, diritto alla cittadinanza, diritti sociali, diritti dei detenuti e vita familiare.
Il rapporto indica che il governo di occupazione ha cercato di giustificare tali leggi con pretesti “bellici”, ma esse affondano le radici in strutture costituzionali basate sulla supremazia etno-nazionale ebraica, in particolare nella Legge Fondamentale del 2018: *Israele – Stato-nazione del popolo ebraico*.

### **9. Lancio di una nuova linea di abbigliamento solidale per sostenere la Palestina a Natale**

L’organizzazione Code Pink ha lanciato una nuova campagna di abbigliamento solidale, comprendente magliette, felpe, adesivi e borse in tela con slogan a sostegno della Palestina, come “Viva la Palestina” e “Fermate la fame a Gaza”, oltre a messaggi generali di pace come “Fiorisci in tempi di pace”.
L’iniziativa mira a incoraggiare la solidarietà con i palestinesi e diffondere messaggi di pace durante il periodo natalizio.
Sono disponibili taglie dalla XS alla 5XL, con spedizione in tutto il mondo.
Code Pink ha invitato il pubblico a effettuare ordini anticipati per garantire la consegna prima di Natale, sottolineando che ogni capo di abbigliamento è non solo un regalo, ma un mezzo per esprimere sostegno a Gaza e sensibilizzare sulle questioni umanitarie palestinesi.

### **10. Il movimento BDS lancia una campagna internazionale contro l’azienda giapponese FANUC per complicità nel genocidio**

Il movimento BDS ha lanciato una campagna globale contro **FANUC**, una delle maggiori aziende mondiali produttrici di robot industriali, chiedendo la fine della sua complicità nel genocidio, nell’apartheid e nell’occupazione militare israeliani.
Secondo BDS, FANUC afferma pubblicamente di non fornire componenti militari a Israele, ma un video diffuso dal governo israeliano mostra robot FANUC utilizzati nelle linee di produzione di missili in una fabbrica di Elbit Systems, il maggior produttore di armi israeliano.
FANUC opera in oltre 35 paesi, il che la rende, secondo il movimento, una parte fondamentale della catena di approvvigionamento che alimenta l’industria militare israeliana.
BDS invita lavoratori, sindacati e sostenitori di tutto il mondo a fare pressione sull’azienda e a denunciare il suo ruolo.
La campagna invita il pubblico a condividere informazioni sui social media e a commentare le pagine ufficiali della società usando l’hashtag **#StopFANUCNow**.

### **11. Islanda, Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia boicottano l’Eurovision 2026**

L’Islanda ha annunciato che boicotterà l’Eurovision Song Contest 2026 a causa della partecipazione di Israele, diventando così il quinto paese a prendere questa decisione dopo Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia, secondo media israeliani.
Il quotidiano *Yedioth Ahronoth* ha riferito che l’Islanda si è ritirata dopo che l’Unione Europea di Radiodiffusione ha autorizzato la partecipazione di Israele.
Gli altri quattro paesi avevano già annunciato ufficialmente il loro ritiro per protestare contro la presenza di Israele nel concorso, organizzato dal 1956.

### **12. Francesca Albanese: “Ciò che accade a me accade a chiunque si schieri con la giustizia, non solo con la Palestina”**

La relatrice speciale dell’ONU per i territori palestinesi, **Francesca Albanese**, ha dichiarato in un’intervista:
“Mi chiedono perché continuo, perché insisto. Perché ciò che mi resta è la mia dignità e la mia voce. Ciò che accade a me è ciò che accade a chiunque si schieri non solo con il popolo palestinese, ma con la giustizia.”
Ha aggiunto che le misure statunitensi contro di lei mirano a inviare un messaggio al sistema internazionale: “Non abbiamo bisogno di te.”
Ha ribadito che il suo impegno per la difesa dei diritti dei palestinesi e l’indipendenza delle istituzioni internazionali non vacillerà, e che continuerà il suo mandato nonostante pressioni e sanzioni.
Le sue parole confermano le sfide affrontate dai relatori ONU e dagli attivisti per i diritti umani di fronte a forti pressioni politiche, in particolare su questioni di giustizia internazionale e protezione dei civili nei territori palestinesi.

### **13. Proteste a New York contro il giornalista americano Pete Hegseth**

La città di New York ha assistito a proteste contro il giornalista americano **Pete Hegseth**, che è stato fischiato dai partecipanti durante un evento pubblico in segno di protesta contro le sue posizioni a sostegno degli atti genocidari sionisti contro il popolo palestinese.
Hegseth è noto per le sue posizioni di destra favorevoli a Israele e per aver espresso pubblicamente il suo sostegno ai crimini contro i palestinesi.

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