
Bollettino del Centro media palestinese europeo Epal, numero 2301, data: lunedì 22 dicembre 2025
Bollettino del Centro media palestinese europeo Epal, numero 2301, data: lunedì 22 dicembre 2025
1. Quattro martiri e diversi feriti nei bombardamenti e nel fuoco israeliano su Gaza**
Una cittadina palestinese è stata uccisa e altre tre persone sono rimaste ferite a seguito di colpi d’arma da fuoco delle forze di occupazione israeliane nel quartiere di Al-Tuffah, a nord-est della città di Gaza.
Fonti locali hanno riferito che un drone israeliano di tipo “quadricottero” ha aperto il fuoco nei pressi di via Yaffa, causando la morte della cittadina Noha Zuweid (48 anni) e il ferimento di tre persone con lesioni di diversa gravità, trasferite in ospedale per ricevere cure mediche.
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**2. Una martire e tre feriti dal fuoco di un drone israeliano a nord-est della città di Gaza**
Una cittadina palestinese è stata uccisa e altre tre persone sono rimaste ferite a seguito di colpi d’arma da fuoco delle forze di occupazione israeliane nel quartiere di Al-Tuffah, a nord-est della città di Gaza.
Altri tre cittadini sono stati uccisi nei bombardamenti e nel fuoco israeliano a est della città di Gaza, mentre le forze di occupazione continuano a violare il cessate il fuoco raggiunto il 10 ottobre scorso. Inoltre, tre cittadini sono morti a causa del crollo di una casa nella parte occidentale della città.
Un altro cittadino è stato ucciso quando un drone israeliano ha sganciato una bomba su un gruppo di civili nel quartiere di Shuja’iyya, a est della città di Gaza.
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**3. Euro-Med Monitor: la copertura statunitense consente a Israele di continuare il genocidio e aggravare la catastrofe umanitaria a Gaza**
L’Osservatorio Euro-Mediterraneo per i Diritti Umani ha affermato che gli Stati Uniti forniscono una copertura politica che consente a Israele di perpetuare la situazione attuale nella Striscia di Gaza e di continuare quella che ha definito un genocidio contro la popolazione civile.
In un comunicato stampa, l’Osservatorio ha spiegato che il sostegno statunitense a Israele e il legare i progressi del cessate il fuoco al recupero dell’ultima salma da Gaza costituiscono una palese complicità nel protrarsi delle violazioni del cessate il fuoco, nell’assedio dei civili, nel loro sfollamento e nella distruzione di ciò che resta delle loro abitazioni.
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**4. Commissione per i detenuti: negligenza medica e dure condizioni umanitarie minacciano la vita di due prigionieri nel carcere di Ramon**
La Commissione palestinese per gli Affari dei Detenuti e degli ex detenuti ha dichiarato che due prigionieri palestinesi vivono in condizioni umanitarie e sanitarie estremamente pericolose all’interno del carcere israeliano di Ramon, a causa di quella che ha definito una continua negligenza medica da parte dell’amministrazione penitenziaria.
In una dichiarazione rilasciata dopo la visita del suo avvocato ai due detenuti malati, Dhafer Rimawi e Mohammad Kleib, detenuti nel carcere di Ramon nel sud di Israele, la Commissione ha illustrato i dettagli delle loro sofferenze sanitarie e delle condizioni di detenzione.
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**5. 69 colonie in tre anni: il governo di occupazione approva la creazione di 19 nuove**
Il governo di occupazione israeliano ha approvato la creazione di 19 nuove colonie in Cisgiordania occupata, accelerando l’espansione degli insediamenti. Il ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich ha definito la decisione “storica”, portando a 69 il numero delle colonie approvate negli ultimi tre anni.
L’ufficio di Smotrich ha dichiarato che il gabinetto ministeriale ristretto ha approvato una proposta presentata da Smotrich e dal ministro della Difesa Israel Katz per “approvare e regolarizzare” 19 nuove colonie, considerate di “elevata importanza strategica”, in particolare nel nord della Cisgiordania. La decisione prevede anche la ricostituzione delle colonie di Ganim e Kadim, smantellate in precedenza.
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**6. 1.500 bambini in attesa di evacuazione medica e il 42% delle donne incinte soffre di anemia**
Un responsabile del Ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato che circa 1.500 bambini attendono l’apertura dei valichi per poter viaggiare e ricevere cure all’estero, in un contesto di grave carenza di medicinali e forniture mediche essenziali che ha costretto il ministero a sospendere un gran numero di interventi chirurgici.
Dal complesso medico di Al-Shifa, Zaher Al-Wahidi, capo dell’Unità Informazioni del Ministero della Sanità a Gaza, ha riferito che circa 110.000 bambini soffrono di malnutrizione, di cui circa 9.500 con malnutrizione acuta grave, un indicatore allarmante dell’aggravarsi della crisi umanitaria.
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**7. Sanità: il sistema sanitario di Gaza subisce un logoramento grave e senza precedenti**
Il Ministero della Sanità nella Striscia di Gaza ha affermato che il sistema sanitario sta attraversando una fase di grave e senza precedenti esaurimento dopo due anni di guerra e di blocco totale, con un forte calo della capacità di fornire servizi diagnostici e terapeutici.
Il ministero ha precisato che il numero di farmaci essenziali completamente esauriti ha raggiunto 321 voci, pari a una carenza del 52%, mentre i materiali di consumo medico esauriti sono 710, con una carenza del 71%. La carenza nelle liste degli esami di laboratorio e nelle banche del sangue ha raggiunto il 59%.
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**8. L’UNRWA avverte: anziani e persone con disabilità a Gaza affrontano una catastrofe sanitaria e umanitaria**
L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi (UNRWA) ha avvertito che gli anziani e le persone con disabilità nella Striscia di Gaza affrontano gravi rischi a causa degli sfollamenti forzati e del collasso del sistema sanitario.
Un portavoce dell’agenzia ha dichiarato alla stampa che le forniture essenziali, come i pannoloni per adulti, sono gravemente carenti, mettendo a rischio l’igiene pubblica e la dignità umana. Ha aggiunto che la carenza cronica di farmaci per le malattie croniche aumenta il rischio di decessi evitabili, sottolineando che l’occupazione israeliana continua a impedire l’ingresso di centinaia di articoli vitali, tra cui forniture sanitarie, acqua, servizi igienico-sanitari e alimenti di base.
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**9. OMS: 100.000 bambini a Gaza rischiano la malnutrizione acuta entro aprile**
Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha avvertito dell’aggravarsi della carestia nella Striscia di Gaza, affermando che oltre 100.000 bambini e 37.000 donne incinte e in allattamento a Gaza soffriranno di malnutrizione acuta grave entro aprile 2026.
La dichiarazione è arrivata in un post sulla piattaforma “X”, commentando il rapporto del Sistema Integrato di Classificazione della Sicurezza Alimentare (IPC) pubblicato da agenzie delle Nazioni Unite, secondo cui almeno 1,6 milioni di persone a Gaza affronteranno livelli elevati di insicurezza alimentare acuta fino a metà aprile 2026.
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**10. Sanità: grave deterioramento delle scorte di medicinali a Gaza e appello per salvare il sistema dei servizi sanitari**
Il Ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato che la guerra e il blocco totale imposto alla Striscia hanno causato un forte calo dei servizi medici, delle forniture di medicinali e dei materiali di laboratorio.
Durante una conferenza stampa tenuta a Gaza, il ministero ha affermato che il numero di farmaci essenziali completamente esauriti ha raggiunto 321 voci (52% di carenza), mentre i materiali di consumo medico esauriti sono 710 (71%). La carenza negli esami di laboratorio e nelle banche del sangue è pari al 59%.
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**11. *The Guardian*: il ritorno della carestia a Gaza è probabile finché perdurano occupazione e assedio**
Il quotidiano britannico *The Guardian* ha affermato che la realtà umanitaria a Gaza continua a rappresentare un “fallimento devastante dell’umanità”, nonostante le organizzazioni internazionali di monitoraggio alimentare abbiano ufficialmente rimosso la classificazione di “carestia” dalla Striscia.
Secondo l’ultimo rapporto del Sistema Integrato di Classificazione della Sicurezza Alimentare, sostenuto dalle Nazioni Unite, circa 100.000 palestinesi continuano a vivere in “condizioni catastrofiche”, il livello più alto di insicurezza alimentare.
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**12. Protesta con la restituzione di libri per migliaia di dollari alla libreria Indigo per il sostegno ai soldati israeliani**
Decine di manifestanti filo-palestinesi hanno organizzato un’azione di protesta all’interno di un negozio Indigo nel centro Eaton, sabato scorso, dove oltre 100 partecipanti hanno restituito collettivamente libri per bambini nel tentativo di colpire i profitti del negozio durante il periodo di massima affluenza commerciale.
Il portavoce dei manifestanti, Gore Tsabar, ha dichiarato che il valore dei libri restituiti ha superato i 3.000 dollari. L’azione rientra in una campagna di boicottaggio in corso contro Indigo a causa dei legami della presidente del consiglio di amministrazione, Heather Reisman, con la fondazione Heseg, che offre borse di studio post-laurea a ex soldati dell’esercito israeliano. Secondo alcune fonti, le donazioni alla fondazione ammontano a circa 40,5 milioni di dollari dal 2019.
I manifestanti hanno inoltre chiesto all’Agenzia delle Entrate canadese di revocare lo status di ente benefico a Heseg, sostenendo che il suo sostegno a un esercito straniero costituisce complicità nei crimini commessi contro i palestinesi. La protesta si è svolta in modo silenzioso: i partecipanti sono entrati nel negozio senza slogan né discorsi, limitandosi a chiedere il rimborso per esprimere il loro rifiuto delle politiche dell’azienda e del suo ruolo nel sostenere la guerra contro Gaza.
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**13. Relatori ONU mettono in guardia contro la repressione dei sostenitori della Palestina all’Università di Columbia**
Cinque Relatori Speciali delle Nazioni Unite hanno espresso profonda preoccupazione per potenziali violazioni dei diritti umani all’Università di Columbia nei confronti dei sostenitori della Palestina che hanno protestato il 7 maggio presso la Biblioteca Butler.
In una lettera indirizzata alla presidente ad interim dell’università, Claire Shipman, i relatori hanno citato arresti arbitrari, aggressioni fisiche e provvedimenti disciplinari che includono espulsioni, sospensioni e revoche di titoli di studio che hanno colpito oltre 70 studenti. Hanno inoltre segnalato la sorveglianza, la detenzione di studenti non cittadini e minacce di deportazione a causa della loro partecipazione pacifica alle proteste.
I relatori hanno chiesto chiarimenti su come vengano tutelate la libertà di espressione e di riunione pacifica in conformità con gli standard internazionali, sottolineando che la repressione sistematica delle espressioni di solidarietà con la Palestina costituisce una violazione dei diritti umani fondamentali.
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**14. Manifestazione di massa a Seul per chiedere la fine della guerra genocida contro Gaza**
La capitale della Corea del Sud, Seul, ha ospitato una grande manifestazione organizzata dai sostenitori della causa palestinese, che hanno chiesto la fine della guerra genocida condotta da “Israele” contro la Striscia di Gaza e la cessazione delle violazioni e delle atrocità in corso in Cisgiordania.
I partecipanti hanno esposto striscioni che invocavano giustizia e la fine dell’aggressione, affermando la loro solidarietà con il popolo palestinese e respingendo la continuazione dei crimini contro i civili. La manifestazione si è svolta in un contesto di crescenti pressioni popolari e internazionali sull’occupazione per il rilascio dei prigionieri palestinesi. I manifestanti hanno sottolineato la necessità di liberare tutti i detenuti, in particolare il prigioniero politico e leader di spicco Marwan Barghouti, e hanno invitato la comunità internazionale ad assumersi le proprie responsabilità legali e morali, ad agire con urgenza per fermare la guerra e a garantire l’accertamento delle responsabilità per i crimini commessi contro i palestinesi.
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**15. “Palestina libera” esposta sul palco di un teatro a Napoli**
Attori hanno espresso il loro sostegno alla Palestina al termine di uno spettacolo teatrale sul palco del Teatro Bellini nella città italiana di Napoli.
